Da alcuni anni ormai il pellet è entrato nelle case degl’italiani per il riscaldamento residenziale, l’economicità e la praticità di questo prodotto ne hanno fatto le caratteristiche vincenti.
I principali studi su questo settore indicano che il mercato italiano rappresenta il 10% di quello europeo alimentando più di un milione di stufe, dato in rapida crescita se pensiamo che ci sono numerosi punti vendita che negli ultimi due o tre anni hanno visto raddoppiare il numero di istallazioni di stufe.
C’è un elevato import di prodotto dai paesi europei, Germania ed Austria in particolare, recentemente si è sviluppato anche l’import dell’est europeo, si sta creando il suo spazio anche il pellet di produzione americana in special modo quello canadese di abete rosso.
Siccome il mercato è in rapida crescita e molto allettante dal punto di vista economico si sta assistendo all’inserimento nel mercato di operatori e di prodotti con qualità scadenti o pessime, questo perché riescono a proporre sul mercato un tipo di pellet a bassissimo costo e con caratteristiche, solo dichiarate, simili ai “cugini” più costosi.
Le norme e gli standard di qualità del pellet rappresentano i punti di riferimento su cui puntare per indirizzare l’utente finale e il mercato a puntare su prodotti di qualità con caratterisitiche performanti e massima trasparenza. Ad esempio sono assolutamente da evitare tutti quei prodotti che non hanno indicazioni circa la provenienza, la materia prima di origine e le specifiche tecniche, il Professional Pellets canadese presenta tutte e tre queste caratteristiche, provenienza, materia di origine: abete rosso e scheda tecnica dettagliata sul retro del sacco ( specifiche Pellet Canadese ).
L’”Osservatorio sulla qualità del pellet” è una struttura dell’università Politecnica delle Marche ed ha dato vita ad una vera e propria ricerca su scala italiana sulla qualitò del pellet venduto in Italia. Questo monitoraggio ha lo scopo di analizzare il mercato per disporre di valutazioni tecnico-scentifiche.
E’ possibile leggere l’articolo completo cliccando il link: http://www.biomasslab.it/ita/news/?id=6 oppure visitando il sito di www.pelletnews.it.
Sapere che qualcuno sta svolgendo questo importante monitoraggio è per tutti i produttori, importatori e venditori un importante passo avanti in quanto nel lungo periodo saranno i prodotti di qualità ad avere la meglio in termini di vendita e di reputazione poiché il vero valore di un pellet lo si può constatare al momento della combustione e se crea problemi o se non scalda credo proprio che non verrà scelto nuovamente.
Anche Adriacoke con il suo Professional Pellet è sicura di poter rientrare nei più alti standard di qualità in quanto il pellet viene analizzato prima di partire dal Canada e rianalizzato una volta stoccato presso gli stabilimenti dove viene poi insaccato e distribuito.
E’ importante prestare attenzione al prezzo ma è altrettanto vero che anche la qualità vuole la sua parte, a voi la scelta!
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