Non potevo mancare al Pellet Day 2011 organizzato alla fiera Forlener 2011 in collaborazione con Pellet News, mi sono recato alla fiera il sabato 24 settembre, ho trovato subito la zona fiera, meno facile è stato trovare parecheggio ma alla fine con un po’ di pazienza sono riuscito a posteggiare, dal numero delle auto al di fuori dell’area espositiva ho dedotto che c’era molto affluenza e infatti non mi sbagliavo, molte persone interessate e molti addetti ai lavori e numerosi stand della filiera del legno.
Ho concentrato la mia visita assistendo nella zona conferenza agl’interventi dei relatori della giornata Pellet Day, vi propongo un breve sunto degl’interventi che mi hanno maggiormente interessato e coinvolto.
Il primo intervento è stato del Prof. Giuseppe Toscano dell’università Politecnica delle Marche che ci ha illustrato i primi risultati sull’indagine sulla qualità del pellets di legno in Italia, l’osservatorio sulla qualità nasce ad inizio 2011 acquisendo sacchi di pellets in varie regioni e in diverse regioni d’Italia, i prodotti analizzati parlano di una buona media nello scenario italiano, spesso il pellets è certificato e proveniente da zone già conosciute per il commercio di questo materiale.
Agripellet il secondo intervento è stato inerente alla possibilità di valorizzare le biomasse residuali ne ha parlato sempre il Prof. Toscano: l’interesse verso questo tipo di prodotto è elevato soprattutto da parte degli operatori che hanno a disposizione questo tipo di residuo, ci sono ancora alcuni ostacoli da risolvere soprattutto valorizzare al massimo l’economicità dell’operazione di trasformazione del residuo.
Il Dott. Maurizio Cocchi di Bioenergy Division Eta Florence ci ha illustrato un’analisi al mercato internazionale del pellets, questo intervento è stato molto interessante perché in pochi numeri ha evidenziato come la produzione italiana di pellet circa 500.000 ton non è assolutmanete sufficiente a soddisfare le esigenze delle famiglie che è di molto superiori circa 1.500.000 ton.
La maggior parte dell’importazione proviene dai paesi confinanti Austria e Germania prima di tutto, in forte crescita anche USA, Canada e Russia, particolarmente apprezzato il pellets prodotto in Canada in quanto è il risultato non di scarto di segatura ma di polpa di abete rosso abbattuti da eventi atmosferici o per il controllo delle foreste, un pellets riconosciuto di qualità e completamente privo di addittivi chimici o altre stranezze.
L’ultimo intervento è stato quello riguardante “la torrefazione” trattata dal Dr. Nibbi dell’università di Firenze: tramite la “torrefazione” si sottopone la biomassa ad un procedimento di pretrattamento attraverso una disidratazione in assenza di ossigeno e a temperatura controllata, questa tecnica è in fase di sperimentazione ed è orientata alla trasformazione in pellets la maggior parte di ramaglie e scarti di potature provenienti dai campi o da altri tipi di lavorazioni.
In questo modo il prodotto che andrebbe scartato viene recuperato e tramite la “torrefazione” acquisisce un potere calorifico che altrimenti non avrebbe, tramite questo procedimento aumenterebbe l’autoproduzione agriola del pellets.
Nel complesso Forlener 2011 mi ha lasciato positivamente convinto, lo spazio riservato al pellet era notevole e di alto livello, c’erano molti stand ma in tutti i casi rimane una fiera molto incentrata sulla filiera del legno e la maggior parte di attenzione è dedicata al legno e ai suoi lavorati, il pellets è un prodotto considerato ancora di secondo piano rispetto agl’altri.
Consiglio a tutti gl’addetti al lavoro di partecipare alla prossima edizione.
Per maggiori informazioni visitate: http://www.forlener.it
E anche http://www.pelletsnews.it
Sono on line i documenti completi: Convegno